Lui & Lei
È un po' in più, lascio?

14.06.2023 |
8.504 |
2
"La scollatura del suo vestitino esplose quando nello sporgersi schiacció i suoi seni sul vetro del banco, sembravano morbidissimi ma abbastanza sodi, il caldo aveva lasciato delle goccioline di..."
Avevo servito centinaia di volte la signora Angelica al banco, una cliente storica della supermercato di mio padre, una signora di mezza età come tante, con una personalità come tante, niente che avesse mai catturato la mia attenzione, fino a quel martedì. Il banco gastronomia era insolitamente affollato per quell'orario e sopratutto per quel martedì così scialbo e placido, un caldo martedì tipico di fine primavera, schiacciai il pulsantino rosso nascosto dietro una delle bilance
*Biiiiiiiip*
"32"
La bionda signora di mezza età mi guarda facendomi vedere il numerino "Angelica, buongiorno, ditemi"
"Buongiorno caro, mi servirebbero i soliti sottovuoto, domani parto e vado dai miei figli"
Angelica è sempre stata un'ottima cliente, spende parecchio, ma al banco era un carnaio di persone, mi avrebbe fatto perdere una marea di tempo e uno dei miei collaboratori era assente.
"Angelica" esordì mio padre prontamente "A che ora partite? Perché siamo un po' in difficoltà e se l'orario lo permette manderei lui" indicandomi "ad aprire un po' prima per prepararvi quello che serve"
*CHE PALLE* pensai, la guardai e sorrisi.
"Uhm, facciamo che ci vediamo qui per le 15?" rispose lei un po' seccata.
"Perfetto" ribattei sempre sorridendo "a più tardi" aggiunsi.
*Biiiiiiiiip*
"33"
Le 14 e 55, tiarai su la saracinesca a metà, mi appoggiai sbuffando ad aspettare la signora che arrivó poco dopo le 15 ad ingombrare il parcheggio deserto e assolato.
Vidi lo sportello della macchina aprirsi e, agilisisme, un paio di gambe guizzare dalla vettura *Che cosce che ha sta femmina a quasi 50 anni* pensai tra me e me.
Angelica sfoggiava a un vestitino estivo con una fantasia floreale, scollato, con una gonna a metà ginocchio e delle scarpe da ginnastica che probabilmente dovevano essere più comode che belle.
"Dobbiamo partire per le 16, mio marito sta sbrigando altre commissioni, ce la facciamo in una mezz'oretta?" mi disse mentre si sbrigava ad entrare in negozio, costretta leggermente a calarsi.
"È il solito ordine giusto?" replicai.
"Si ma l'ultima volta il crudo che mi ha dato tuo padre non mi è piaciuto tantissimo" rispose.
"Tranquilla Angelica, mi occupo io di te. Blocco le porte perché siamo soli e se dovesse entrare qualcuno non me ne accorgerei"
Arrivammo al banco, presi parannanza, cappellino, guanti e pinze per gli affettati e iniziai subito a leggere dalla lista che mi era stata data mentre ci avvicinavano al reparto.
Scorreva tutto tranquillo, la radio di sottofondo passava canzoni decenti e Angelica era attenta a controllare quello che facevo, fino a che è toccato al crudo.
"Allora, che mi dai?" disse lei
"Signora, quello che volete, oggi vi do quello che volete, tanto siamo soli" risposi sorridendo.
"Eeeh, sempre a scherzare, dammi quel crudo lì, quello" mi disse sporgendosi.
La scollatura del suo vestitino esplose quando nello sporgersi schiacció i suoi seni sul vetro del banco, sembravano morbidissimi ma abbastanza sodi, il caldo aveva lasciato delle goccioline di sudore tra quelle meravigliose tette che inevitabilmente crearono una piccola condensa lì, proprio dove erano appoggiate.
Il mio cazzo improvvisamente si fece di pietra, sentivo la cappella gonfia e pulsante, rimasi un attimo sorpreso da me stesso, presi il crudo che stava puntando.
"Mi raccomando, è buono? Il taglio, lo spessore, MI RACCOMANDO"
Anuii e sorrisi in automatico ma la mia testa era altrove, era in mezzo a quei seni sudati, era schiacciata su una di quelle mammella, ero troppo preso a succhiare avidamente i suoi capezzoli, cosa cazzo mi stava succedendo??
"Aspettate, vi faccio assaggiare"
"Il crudo è buonissimo, ma è troppo spessa la fetta"
Pensavo a tutto tranne allo spessore di quella fetta.
Pensavo a lei a pecora sul mio banco, pensavo al profumo della sua figa umida, pensavo al suo culo aperto mentre il mio cazzo lo riempiva.
Dovevo fare qualcosa o sarei impazzito.
"Angelica, siamo soli io e voi, venite qui dietro al bancone, fatemi vedere ste fette quanto devono essere spesse"
Speravo dicesse di sì, doveva dire di sì.
In pochi secondi me la ritrovai a pochi centimetri, curiosa, allegra, quasi eccitata dalla situazione, dalla cosa "proibita" del retrobanco.
Il mio corpo era una corda, teso al punto che mi sentivo quasi i muscoli delle spalle e del collo doloranti.
Il mio cazzo continuava a pompare sangue incessantemente, lo sentivo pulsare e sentivo la cappella umida e pregna di succo.
Il suo odore mi mandava letteralmente fuori di testa, si fondeva a quello del retrobanco e una passione quasi primordiale si accese nella parte più recondita del mio cervello: volevo possedere Angelica, volevo prenderla e cibarmi del suo sesso, dei suoi umori, della sua passione, del suo fuoco.
Volevo sopraffarla, volevo riempirla col mio cazzo, volevo assaggiare ogni singolo cibo a mia disposizione condito col succo vischioso e pregno della sua figa gonfia e dolorante per i miei colpi violenti.
Volevo inondare la sua faccia di sborra, riempire la sua bocca con ogni singola goccia del mio seme, volevo farcire le piccole labbra tra le sue cosce per poi utilizzare quello squisito mix per condire una tagliata di frutta fresca.
Volevo non aver mai sentito il suo telefono squillare e lei chiedermi cortesemente di aprire al marito che, intanto, aveva finito le sue commissioni.
Angelica viene quasi tutti i giorni e io, tutti i giorni in cui la vedo, le sorrido immaginando il suo sapore.
Questo non è un racconto ma l'estratto di una delle mie esperienze di vita e per chi se lo chiedesse, dare del Voi ad una persona "sconosciuta" è una cosa squisitamente delle mie zone (e della grande maggioranza del sud Italia)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per È un po' in più, lascio? :
